Tra il XVIII e XIX secolo è stato il fulcro della mondanità e della vita sociale. Lo spettacolo, infatti, costituiva solo l’aspetto secondario.
Altre ragioni spingevano i nobili a recarsi a teatro: essere visti, ricevere visite, addirittura condurre accordi commerciali e politici.
Il palchetto era l’estensione del salotto aristocratico, un luogo in cui si mangiava, si beveva, oltre a conversare e tessere rapporti sociali. E lo era anche dal punto di vista della proprietà.
I palchetti, infatti, erano un vero e proprio bene immobile. Erano, perciò, ereditabili, vendibili, e affittabili. Questo è il motivo per il quale, ancora oggi, alcune fortunate persone ne ereditano la proprietà.
Tornando ai nostri giorni, la modalità di fruizione degli spettacoli è decisamente diversa. Conversare a teatro, ad esempio, è estremamente irrispettoso.
Quali sono, dunque, le buone maniere a teatro? Nel post di lunedì su Instagram ho pubblicato cinque regole essenziali:
Tuttavia, per avere un comportamento ineccepibile e rispettoso di luogo, artisti e spettatori è bene prestare attenzione a molti più dettagli.
Di seguito, ho stilato un decalogo del galateo a teatro.
1. Puntualità. È fondamentale arrivare in anticipo rispetto all’orario dello spettacolo, per avere il tempo di depositare soprabiti, cappotti e cappelli al guardaroba – che spesso è affollato – e prendere posto. A spettacolo iniziato, infatti, non si può entrare; bisognerà attendere il primo intervallo.
2. Dress code.
- Se si tratta di una prima l’abbigliamento adeguato prevede abito lungo per le donne, smoking per gli uomini.
- Per una serata di cartellone, invece, si possono adottare abiti leggermente meno formali ma comunque eleganti.
- Per una matinée il dress code sarà ulteriormente informale, ma mai casual.
3. A teatro, anche le donne devono togliere il cappello per non oscurare la vista a chi siede dietro.
4. È buona norma chiedere sempre aiuto alle maschere per trovare il proprio posto. Una volta seduti, si attende l’intervallo per uscire, tranne in casi di urgenza.
5. Silenzio. Una volta che luci si sono abbassate, è necessario smettere di conversare, nel rispetto di artisti e spettatori. Allo stesso modo, è bene evitare di canticchiare, tenere il tempo con i piedi, e produrre qualsiasi altro rumore.

6. È necessario spegnere il telefono, o quanto meno, metterlo in modalità silenziosa; uno schermo accesso in una sala buia disturba incredibilmente, sembra un riflettore. Mi sento di dire che è concesso magari scattare una foto prima dell’inizio dello spettacolo, o alla fine, ma assolutamente non durante. La ragione è sempre la stessa: non disturbare e rispettare il lavoro degli artisti.
7. Non ci si sporge e non ci si appoggia alla balaustra.
8. Per gli applausi si aspetta la fine dell’atto; eccezion fatta per passaggi o figure (nel balletto) particolarmente impegnativi, fatti a regola d’arte.
9. Vietato mangiare. Se è necessaria una caramella per placare un attacco di tosse, meglio aspettare un momento in cui la musica è forte per scartarla, in modo da evitare di disturbare chi ci siede vicino.
10. Aspettare che finiscano le curtain call prima di alzarsi e dirigersi verso l’uscita.
Bonus: per godere appieno dello spettacolo, è buona norma raccogliere informazioni circa ciò che andremo a vedere. Il teatro è cultura.
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